BiFoto Fest – Mogoro 2022













Felice di aver partecipato al BiFoto Fest 2022 – Festival della Fotografia in Sardegna.
Sono stati giorni intensi dove a momenti di cultura si sono alternati altri di convivialità.
Ho incontrato fotografi che conoscevo solo sui social, ho conosciuto nuove persone molto gradevoli.
Stefano Pia e Vittorio Cannas insieme ad una squadra validissima hanno organizzato un bel Festival che ha avuto e avrà una grande risonanza.
Il paese di Mogoro è diventato in questi giorni un museo a cielo aperto, con le foto dei vari fotografi invitati affisse ai muri, permettendo a tutti di apprezzare i vari progetti. Tutto questo ha creato energia positiva e cultura partecipata.
Oltre a ringraziare gli organizzatori desidero ringraziare Dario Coletti per il momento magico vissuto durante la presentazione del suo libro.
Per ultimo ma non per importanza ringrazio Sandro Iovine che si è prodigato in tutti i modi come interlocutore ideale in questo evento. Un abbraccio a tutte le persone che ho conosciuto.
… I sogni, li spendo per strada …
il Trullo è una borgata posta all’estrema periferia di Roma. E’, con i suoi trentamila abitanti, tra le suddivisioni urbanistiche più popolose dell’area metropolitana di Roma. Un luogo di contraddizioni dove, nel tempo, ad un’incuria istituzionale, gli abitanti sono stati chiamati a una reazione identitaria e orgogliosa. Manifestazioni condotte da gruppi di azione artistica come i poeti ed i pittori anonimi del Trullo. Ogni loro atto è ispirato alla determinazione nella riconquista della dignità. Mario D’Amico è un simbolo di questo sentimento: un proletario nobile, un animatore, una persona riconosciuta all’interno del tessuto sociale della borgata, un poeta irregolare che nell’atto poetico e nel sogno individua la sua ragione di vita. Da alcuni anni, da corpo ai suoi desideri dipingendo i muri del quartiere dove vive, è un’azione quotidiana svolta come compito inderogabile. L’obiettivo di questo agire è quello di capovolgere l’immaginario stereotipato della periferia descritta come un luogo di degrado trasformandola, attraverso i colori e l’arte dell’incontro, in un luogo di bellezza, di solidarietà, di convivenza. E così le pitture invadono vie, scuole, case, conferendo un’anima a quei muri cancellandone le brutture e lasciando spazio alla poesia. È un oceano di colori che esalta i valori della socialità. È energia positiva. Come in tutte le belle storie Mario inizia la sua impresa da solo, senza economia, ma, impara da subito che quando si inizia un viaggio nella coscienza non si è mai da soli e in poco tempo attorno a questa solitaria presenza altre tesserine si uniscono a comporre un umano mosaico colorato e così si salda il sodalizio tra artisti indipendenti e spontanei fino alla creazione del gruppo dei Pittori Anonimi del Trullo. Oggi questa realtà rappresenta il potere creativo della borgata, chiunque passeggi accanto ai muri del Trullo non può non esserne coinvolto.
Le foto di questa pagina sono esposte a Mogoro in via P. Martini a dx scendendo da via Gramsci e continuando nella discesa troverete il reportage di Raffaele Petralla.